Come ottenere un prestito

Con il ricorso a un prestito è possibile far fronte in maniera più serena a qualsiasi tipo di spesa, piccola o importante che sia. Tuttavia è bene conoscere quali sono i requisiti per ottenere la somma necessaria.
Per prima cosa quali sono gli organismi riconosciuti autorizzati a erogare un prestito, quali le garanzie richieste e infine i documenti necessari per presentare domanda e i requisiti indispensabili del richiedente prestito.
Bisogna inoltre individuare la finalità del prestito, quindi quale spesa coprirà, perché banche e istituti finanziari dispongono di prodotti ad hoc, a volte a condizioni molto differenti a seconda della finalità espressa.
Il credito erogato dagli istituti finanziari per l’acquisto di beni o servizi viene definito credito al consumo, che a sua volta prevede quattro tipologie di finanziamento:

Prestito personale

È la forma più diffusa in Italia, perché prevede la concessione di una somma definita a tasso fisso, e non richiede che si giustifichi la spesa, visto che l’erogazione non è subordina all’acquisto di un bene o servizio specifico.

Prestito finalizzato

Anche questa tipologia di finanziamento è molto diffusa ed è strettamente legata all’acquisto di un bene o servizio. Viene concessa dallo stesso punto vendita, ad esempio il negozio di elettrodomestici o la concessionaria di automobili.

Cessione del quinto

È una tipologia di prestito particolare che prevede che il pagamento delle rate avvenga direttamente dallo stipendio o dalla pensione, nella misura massima di un quinto.

Carta di credito

È uno strumento di pagamento che funziona con l’addebito sul conto corrente differito rispetto al momento dell’acquisto, in un’unica soluzione e a scadenza prefissata, oppure nel caso si apra una linea di credito revolving, a rate con il pagamento di interessi.

I requisiti richiesti

Esistono dei requisiti di base necessari per ottenere qualsiasi tipo di prestito, ai quali si possono aggiungere dei requisiti specifici per alcune tipologie di finanziamento.
I primi riguardano essenzialmente il profilo anagrafico e finanziario del richiedente:

Importante è l’affidabilità creditizia del richiedente, che tiene conto non solo della capienza del reddito, perché la rata del prestito non sia superiore al 30%, ma anche che non abbia ricevuto segnalazioni alla Centrale Rischi a causa di ritardati o mancati pagamenti riguardo a precedenti finanziamenti.

Le garanzie

Quelli visti sopra sono i requisiti di base per accedere a un finanziamento, perché la banca o l’istituto finanziario possono richiedere ulteriori e più stringenti requisiti, sulla base della politica di rischio applicata. Sono le garanzie accessorie, richieste proprio per limitare il rischio assunto e quella più comune è la richiesta della presenza di altri soggetti che assumano la responsabilità della restituzione del credito in caso di inadempimento da parte del titolare del finanziamento.
Altra forma comune di garanzia richiesta è la stipula di una polizza assicurativa a copertura del rischio del credito, obbligatoria ad esempio nel caso di un prestito con cessione del quinto.
La cessione del quinto, proprio perché comporta la sottoscrizione di una copertura sul rischio vita e sul rischio impiego del richiedente, e anche perché garantita dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico, consentirà di ricevere il prestito anche nel caso si avesse una cattiva storia creditizia.

Le caratteristiche del prestito

Quando si valuta un prestito lo si fa sulla base di una serie di variabili che ne misurano la convenienza. Tuttavia l’onerosità di un finanziamento è tutt’altro che facile da valutare, perché occorre conoscere due elementi che hanno un ruolo fondamentale per il calcolo: il Tan e il Taeg.

Il Tan è il tasso di interesse nominale, applicato dagli istituti finanziari all’importo lordo del finanziamento. Espresso in percentuale e su base annua, viene utilizzato per calcolare la quota interesse che il debitore dovrà corrispondere al finanziatore e che, sommata alla quota capitale, andrà a determinare la rata di rimborso. Nel calcolo del Tan non rientrano gli oneri accessori.

Il Taeg è il Tasso Annuo Effettivo Globale e misura il costo effettivo del finanziamento, perché comprensivo degli oneri accessori come le spese di istruttoria, di apertura pratica, di incasso delle rate e le spese assicurative obbligatorie.

Se vuoi confrontare due o più prestiti, è necessario farlo a parità di condizioni: a parità di importo finanziato, il Taeg si riduce all’aumentare della durata del prestito. A parità di durata, il Taeg si riduce all’aumentare dell’importo del prestito.
Se invece desideri calcolare il Taeg del tuo finanziamento, basta utilizzare lo strumento di calcolo messo a disposizione da 24 Ore Prestiti Online.
La via più semplice per trovare il migliore per te è sempre affidarsi a un comparatore serio e con partner validi e richiedere un preventivo di prestito secondo le proprie precise esigenze.

Cosa succede se si salta una rata

Prima di stipulare un prestito bisogna avere la certezza di essere in grado di rimborsare le rate ogni mese. Il ritardo o il mancato pagamento anche di una sola rata è condizione sufficiente perché la banca o l’istituto finanziario sciolga il contratto, con il rischio per il cliente moroso di vedersi addebitare le spese bancarie, di protesto e gli oneri sostenuti dall’istituto di credito per recuperare le somme dovute, in aggiunta a un’eventuale penale. Nei casi più gravi, quando si saltano più rate, il rischio è invece di essere segnalati come cattivi pagatori, condizione che comprometterà ogni futura richiesta di credito e comporterà un processo piuttosto lungo prima di essere cancellati dal database della Centrale dei Rischi.

Il recesso dal contratto

Contrariamente a quanto avveniva un tempo, quando recedere da un contratto di finanziamento era possibile solo nel caso in cui fosse stato stipulato a distanza, ad esempio online, una legge sul credito al consumo entrata in vigore nel giugno del 2011 ha introdotto il diritto di recesso. Il consumatore potrà sciogliere il contratto entro 14 giorni dalla stipula, anche senza giustificato motivo, semplicemente inviando una raccomandata a/r all’istituto finanziatore.
Il recesso è consentito anche qualora il credito fosse stato già erogato, perché in questo caso il cliente avrà 30 giorni di tempo per restituire le somme insieme agli interessi maturati ed eventuali tasse dovute. Il diritto di recesso si applica anche a tutti i contratti di servizi accessori collegati al prestito, come ad esempio le assicurazioni stipulate a copertura del credito.

L’estinzione anticipata

L’attuale normativa sui prestiti dice che è sempre consentita l’estinzione anticipata di un finanziamento, secondo il principio che il capitale residuo dovrà essere restituito maggiorato di una penale, del valore non superiore all’1% della somma chiesta in prestito.

Poiché il piano di rimborso dei prestiti nel nostro paese è quello alla francese, ci sarà un periodo durante la durata del prestito in cui estinguere anticipatamente il contratto sarà meno dispendioso. Questo metodo infatti prevede che nella prima parte dell’ammortamento si paghi una quota prevalente di interessi, mentre nella seconda parte che si rimborsi il capitale. È per questo che estinguere il prestito durante i primi anni sarà molto più conveniente, specialmente se il prestito ha una lunga durata e prevede la corresponsione di una quota importante di interessi.

Anche in questo caso la modalità per dare comunicazione all’istituto finanziario è una raccomandata a/r. Nella stessa lettera si dovrà richiedere il conteggio estintivo, il documento che contiene il calcolo delle spese da sostenere per poter estinguere completamente il debito in corso.

Scatta quindi l’obbligo per l’istituto di credito di comunicare alle varie banche dati creditizie e ai diversi data provider bancari la cessazione anticipata del finanziamento, così da “liberare” la posizione del cliente qualora avesse intenzione nel futuro di richiedere un nuovo prestito.

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